La nascita della televisione in Italia risale agli anni ’50, quando il governo italiano decise di introdurre questo nuovo mezzo di comunicazione di massa nel Paese.
Il primo segnale televisivo italiano fu trasmesso il 3 gennaio 1954 dalla sede della Rai a Torino, durante una cerimonia ufficiale. Inizialmente, la televisione era disponibile solo in poche città e solo per alcune ore al giorno. Tuttavia, in poco tempo la popolarità della TV aumentò e la Rai cominciò a trasmettere programmi sempre più diversificati.
Il primo programma televisivo italiano andò in onda il 4 novembre 1954 ed era un concerto di musica classica trasmesso dalla sede Rai di Milano. Inizialmente la televisione era vista solo come uno strumento educativo e culturale e per questo motivo la programmazione era principalmente incentrata su programmi di questo tipo, come trasmissioni di concerti, spettacoli teatrali e culturali.
Tuttavia, negli anni ’60, la televisione italiana cominciò a cambiare, trasformandosi da mezzo di comunicazione culturale a strumento di intrattenimento di massa. Si iniziò a trasmettere programmi di varietà, quiz e talk show, che ebbero un enorme successo presso il pubblico italiano. La televisione divenne così uno strumento di svago e distrazione per le famiglie italiane, che si radunavano intorno allo schermo per guardare i loro programmi preferiti.
In questi anni si affermarono anche i primi personaggi televisivi italiani, come Mike Bongiorno, Gino Bramieri, Raffaella Carrà, Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora, Maurizio Costanzo e molti altri, che diventarono veri e propri idoli popolari.
Negli anni ’70, la televisione in Italia era ancora abbastanza giovane, ma già in pieno sviluppo. La Rai, che all’epoca era l’unica emittente televisiva nazionale, offriva una programmazione variegata che comprendeva notiziari, programmi di intrattenimento, film, serie TV, programmi per bambini e molto altro.
Tra i programmi più popolari dell’epoca c’erano quiz come “Lascia o raddoppia?“, “Rischiatutto” ma anche varietà come “Canzonissima” e “Domenica in”. Inoltre, la Rai continuava a trasmettere programmi culturali, come documentari e trasmissioni di approfondimento su temi di attualità, scienza e cultura.
La televisione in Italia negli anni ’70 continuò ad essere un importante strumento di informazione, soprattutto per quanto riguardava la politica. Tra i programmi di informazione più seguiti c’erano il “TG1” e il “TG2”, mentre tra le trasmissioni di intrattenimento spiccava “Portobello” condotta da Enzo Tortora
Infine, va detto che gli anni ’70 furono anche un’epoca di sperimentazione per la televisione italiana. Furono introdotti nuovi format, come i telefilm e i cartoni animati giapponesi, e vennero lanciate alcune trasmissioni che sarebbero diventate dei veri e propri cult, come “Fantastico”.
Negli anni ’80 la televisione italiana divenne un mezzo di comunicazione di massa ancora più popolare e influente nella vita quotidiana degli italiani. Si espandono le reti televisive commerciali, come Canale 5 e Italia 1, che velocemente iniziano a guadagnare terreno, grazie a programmi come “Drive In” e “Striscia la Notizia”.
Nel decennio “Ottanta” si fece anche notare uno dei personaggi tv più imprevedibili della tv italiana quale è stato Gianfranco Funari; tra i programmi di successo da lui condotti “A boccaperta” in oda su Rai Due. A proposito di personaggi imprevedibili del periodo, citiamo Beppe Grillo, comico genovese che nel 1986 venne cacciato dalla Rai per aver detto una battuta offensiva alla parte politica dei socialisti nel programma “Fantastico” su Rai Uno.
Gli anni ’90 hanno visto la diffusione dei quiz show, come “Chi vuol essere milionario?” e “L’eredità”, che hanno avuto un enorme successo di pubblico. Inoltre, i programmi di talent show come “Amici” programmi musicali come “Festivalbar” e programmi di intrattenimento come “Mai dire Goal”
Ma gli anni ’90 sono stati anche caratterizzati da programmi di approfondimento e di dibattito, come “Porta a porta” di Bruno Vespa e “Samarcanda” di Michele Santoro
Una delle fiction tv più seguite in quel periodo è stata “Un Medico in famiglia” che aveva tra i protagonisti, l’attore Lino Banfi; una serie tv molto longeva. La prima puntata nel 1998 e le ultime nel 2016.
Nacquero poi le prime soap opera come Beautiful, per un po’ di anni trasmessa dalla Rai e poi passata a Mediaset. La nascita risale al 1987 negli Stati Uniti e poi trasmessa in Italia dal 1990; ancora oggi va in onda su Canale 5 riscuotendo molti ascolti. La longevità di questa serie è a dir poco incredibile.
La televisione tradizionale italiana negli anni duemila è meno seguita anche a causa dell’espansione di Internet, quindi ha visto la nascita di nuovi programmi e format televisivi. In questo periodo, le reti televisive italiane hanno trasmesso una vasta gamma di contenuti, dai programmi di intrattenimento ai talk show, dalle serie televisive ai reality show, dai documentari ai programmi sportivi.
Tra i programmi più popolari del periodo, alcuni nati negli anni novanta ma diventati molto popolari negli anni 2000 si possono citare: “Chi vuol essere milionario?”, “Le Iene”, “Ballando con le stelle”, “Zelig”, “Colorado Cafè”, “Che tempo che fa”, e non solo…
Inoltre, negli anni duemila, le reti televisive italiane hanno visto un’importante espansione dei reality show. Tra i più popolari si possono citare: “L’isola dei famosi”, “Grande Fratello”
Tra i presentatori più popolari degli ultimi anni, possiamo citare Carlo Conti, Flavio Insinna, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti, Amadeus, Giancarlo Magalli, Fabrizio Frizzi, Gabriella Carlucci, Barbara D’Urso, Gerry Scotti, Maria De Filippi, Fabio Fazio, e sono solo alcuni dei numerosi personaggi che hanno animato e continuano ad animare la tv italiana, e come non citare lo showman Fiorello che da 30 anni riscuote puntualmente successi in ogni suo programma.